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Macomer. Manifestazioni fieristiche in città: i consiglieri di minoranza chiedono una riflessione

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Macomer. Riceviamo e pubblichiamo integralmente di seguito l'interpellanza presentata dai Consiglieri comunali di Macomer relativa alla Mostra del Libro e alla Fiera degli Ovini. 

INTERPELLANZA SULLE RECENTI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE TENUTESI IN CITTA’

Ci proponiamo con la presente interpellanza di richiamare l’attenzione del Consiglio comunale e dell’intera comunità locale sulle recenti manifestazioni fieristiche che si sono tenute in Città, sulle quali è impellente un’attenta riflessione, in quanto appare molto concreto il pericolo – sulla base dei limiti e carenze riscontrate nelle recenti edizioni - di un loro definitivo ridimensionamento.

Intendiamo ovviamente riferirci alla 17^ edizione della Mostra regionale del Libro -  svoltasi in città dal 26 al 29 aprile – ed alla Rassegna interprovinciale degli ovini di razza sarda, tenutasi nella struttura fieristica del monte di S. Antonio nei giorni 12 e 13 maggio 2018.

Pur ricorrendo tutte le ragioni, abbiamo evitato di prendere posizione su tali rassegne nella fase organizzativa e realizzativa delle stesse, al fine di non accentuare l’evidenza dei limiti e dei difetti con cui l’Amministrazione comunale ha operato. Riteniamo tuttavia che una valutazione a consuntivo sia indispensabile, innanzitutto per sottolineare l’esigenza di rimuovere quegli elementi di improvvisazione, di carenza di programmazione strategica che rischiano di togliere alla Città il ruolo di riferimento a livello regionale nel campo della promozione della cultura e della valorizzazione delle produzioni zootecniche, acquisito nel corso degli anni, grazie all’impegno delle amministrazioni precedenti.

La prima constatazione negativa che accomuna le due iniziative, riguarda la capacità di suscitare interesse, di imporsi con una propria caratterizzazione nella dimensione regionale, di stimolare la partecipazione dei soggetti economici interessati e del pubblico.

 La Mostra del libro è letteralmente scomparsa come evento di livello regionale, ignorata dagli organi di stampa, con un numero di visitatori assolutamente insoddisfacente, a partire dal mondo della scuola, con il vuoto imbarazzante che ha caratterizzato le principali manifestazioni, a partire dalla cerimonia inaugurale. Nonostante il lodevole impegno delle associazioni e dei soggetti che hanno collaborato all’organizzazione della Mostra, ha in tutta evidenza pesato la carenza di una programmazione a monte che ha portato ad improvvisare organizzazione e contenuti in poco più di un mese di tempo e ad attuare una campagna informativa assolutamente inadeguata, con la divulgazione del programma della Mostra solo qualche giorno prima dell’inizio e con l’esclusione degli operatori locali. E’ evidente che una manifestazione di così basso livello non giustifica l’investimento delle risorse che la Regione per prima ha deciso di destinarvi, col rischio di un loro ridimensionamento futuro. Serve una salutare autocritica ed una profonda svolta  di cui dovrà farsi carico la nuova amministrazione comunale, stabilendo una data fissa nel panorama delle iniziative culturali regionali e nazionali, promuovendo da subito l’organizzazione della prossima edizione della Mostra, attraverso l’istituzione di un comitato scientifico di alto livello, che ne definisca i contenuti e gli obbiettivi culturali, ricercando già nella fase della sua impostazione il contributo dei soggetti e delle associazioni che operano in campo culturale a livello regionale e locale, stimolando la collaborazione del tessuto associativo ed imprenditoriale del territorio e la collaborazione degli altri enti locali.

Per quanto riguarda la Mostra degli Ovini, consideriamo assolutamente fuori luogo le affermazioni consolatorie dell’Assessore alle attività produttive e riteniamo che anche in questo caso non si possa ignorare un processo involutivo in corso ormai da anni, ben sintetizzato dalla pesante flessione delle presenze degli operatori e dei visitatori. Per questi ultimi, assistiamo ad un progressivo vistoso crollo, passando – in base ai dati dei biglietti d’ingresso – dai 6.323 del 2015,  ai 4.861 del 2016, ai 3.304 del 2017 ed ai soli 2.439 dell’edizione di quest’anno. Ad essa hanno partecipato soltanto otto allevamenti, nessuno del territorio, uno della provincia di Nuoro, quattro dell’Oristanese, 3 della provincia del sud Sardegna. La crudezza di questi dati, dimostra  come siano state inefficaci ed ininfluenti  anche le estemporanee iniziative collaterali frettolosamente organizzate. Pur tenendo conto delle problematiche attuali del settore, occorre analizzare le cause di questa perdita di ruolo e di capacità di attrazione che colpisce Macomer, ma che non riguarda le altre sedi fieristiche regionali di Ozieri ed Arborea, rispettivamente per i bovini da carne e da latte. Tra l’altro, la riduzione del numero degli espositori e dei visitatori finisce inevitabilmente per disincentivare l’interesse degli operatori dei settori collegati all’allevamento, che hanno un ruolo decisivo per il successo della mostra. Crediamo sia compito dell’amministrazione che si insedierà dopo le prossime elezioni, definire un piano di rilancio delle rassegne fieristiche ovine, partendo dall’adeguamento della struttura, dal potenziamento dei servizi e dei collegamenti, ma  che non potrà prescindere dalla necessità di promuovere il rilancio a livello territoriale della selezione genetica – elemento decisivo per la qualità delle produzioni e la competitività delle aziende.

In attesa di poter approfondire tale tematiche in Consiglio comunale, porgiamo cordiali saluti.

                                                           I Consiglieri comunali

Rita Atzori      Federico Castori      Giuseppe Ledda     Giuseppe M. Pirisi       Riccardo Uda

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