MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo l'interpellanza presentata dalle minoranze consiliari sul servizio di raccolta abiti usati:
Interpellanza sulle problematiche relative al servizio di raccolta degli indumenti usati
Premesso:
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che il servizio di raccolta tramite cassonetti degli abiti usati risulta interrotto da diversi mesi a seguito del provvedimento di interdizione all’esercizio dell’attività adottato dalla Prefettura nei confronti della ditta appaltatrice SERDAN TESS srl di Santa Giusta, a seguito di un’indagine sulla casa madre da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ;
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che il mancato svuotamento dei cassonetti dislocati nei vari quartieri ha causato la formazione di mini discariche di rifiuti di ogni genere in prossimità degli stessi;
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che soltanto in data 22.5.2018 il Comune, con un provvedimento che appare tardivo ed inadeguato, ha comunicato agli utenti la sospensione del servizio, impartendo ai cittadini la disposizione di conferire gli indumenti usati presso l’Ecocentro comunale;
tutto ciò premesso, le rivolgiamo la presente interpellanza per evidenziare come anche su questa vicenda l’amministrazione comunale da lei presieduta stia operando in modo difforme dal quanto previsto dal contratto di servizio per l’igiene urbana, avallando ancora una volta la mancata esecuzione da parte dell’impresa appaltatrice di precise prestazioni contrattuali incluse nel canone annuale corrisposto dal Comune.
In proposito, richiamiamo la sua attenzione sul fatto che il progetto–offerta presentato in sede di gara dalla CICLAT, che è parte integrante del contratto sottoscritto il data 14.7.2017, prevede la raccolta domiciliare degli abiti usati, con cadenza trimestrale, recitando testualmente:
“Si ritiene quanto mai opportuno proporre l’attivazione di un circuito porta a porta dedicato alla raccolta degli indumenti usati, per due motivi: in primo luogo l’esperienza ha dimostrato che le famiglie dimostrano una certa riluttanza al conferimento di questo materiale all’Ecocentro, attribuendogli un valore intrinseco come materiale a riutilizzo diretto; col circuito porta a porta l’intercettamento del materiale è di gran lunga superiore a quanto si potrebbe ottenere mediante punti diffusi di conferimento; questi ultimi, peraltro, si sono dimostrati fonte di disagio in quanto possono diventare punti di accumulo di altri rifiuti. Si prevede l’attivazione di un circuito di raccolta domiciliare con cadenza trimestrale. L’utenza provvederà ad esporre il sacco sul suolo stradale nei giorni e nelle fasce orarie programmate. La Ditta curerà in modo diretto il servizio di raccolta e individuerà un’organizzazione locale a scopo benefico per la distribuzione a persone bisognose o per l’invio in aree ove possa essere garantito il riutilizzo degli indumenti.”
Alla luce di quanto sopra esposto, ci sembra evidente che la soluzione più ovvia e corretta all’interruzione del servizio da parte della Serdan Tess , debba essere individuata nell’immediato avvio della raccolta domiciliare degli indumenti usati da parte della Società Ambiente Italia e nella rimozione dai quartieri dei cassonetti gialli, bonificando le aree in cui sono installati.
In attesa di poter discutere l’argomento nel corso del Consiglio comunale del 29.5.2018, porgiamo cordiali saluti.
Rita Atzori Federico Castori Giuseppe Ledda Giuseppe M. Pirisi Riccardo Uda