MACOMER. Le “Questione Migranti” continua a far discutere e dividere l'opinione pubblica così come la politica.
Anche la città di Macomer affronta la complessa sfida dell'accoglienza e lo fa su due piani differenti: se da una parte c'è il Progetto Sprar e una gestione intelligente basata sulla micro-accoglienza ( un'idea condivisa tra l'altro da tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale ) che continua il suo percorso ( del quale ci occuperemo in modo più approfondito in un altro articolo, visto il nuovo bando per reperire i posti ), dall'altra vi è il progetto sull'ex Carcere cittadino, che il Ministero ha individuato come sede del Centro di Permanenza e Rimpatrio della Sardegna.
Su quest'ultimo la politica macomerese si divide: le minoranze consiliari esprimono infatti forti perplessità e articolate opposizioni e lo scontro politico sembra lontano dal trovare una soluzione.
A fronte dei continui sbarchi di Algerini sulle coste sud dell'Isola che hanno riacutizzato l'emergenza, il futuro CPR di Macomer è sembrato un po' a tutti più vicino ed incombente.
Su questo interviene oggi il Sindaco di Macomer Antonio Succu, fornendo informazioni più precise: “per l’ex carcere abbiamo chiesto che prima di essere adibito a Centro di Permanenza e Rimpatrio venga adeguato con importanti interventi strutturali. Il Ministero dell’Interno si è impegnato a finanziarli: sono interventi che renderanno la struttura allo stesso tempo sicura ed umanizzata, affinché si possa garantire non solo la dignità degli ospiti ma anche la sicurezza dei cittadini del territorio”.
Interventi strutturali importanti, senza i quali l'ex Carcere non potrà diventare un Centro Rimpatri: “il percorso di ammodernamento della struttura durerà 12/14 mesi – chiarisce ancora il Sindaco di Macomer - e l’avvio di questo centro di detenzione civile sarà un’occasione di lavoro e di indotto a Macomer, che permetterà altresì di ripristinare una struttura importante per la Città che oggi versa in stato di abbandono”.
Non una apertura immediata dunque, nonostante la rinvigorita pressione di sbarchi in Terra Sarda.
“Voglio rimarcare – dichiara in chiusura Succu – che tutti i tentativi di insediare Centri di Accoglienza ghetto a Macomer sono rimasti al palo grazie alla politica chiara e determinata che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti”: un chiaro riferimento a quel pericolo reale, sfiorato e scampato dalla cittadina del Marghine, di vedersi aprire in città quei Centri gestiti da privati e difficili da monitorare nei quali vengono stipate un numero incontrollato di persone.