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Come incentivare il turismo montano in Sardegna

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Ci possono essere delle soluzioni a tutto. Anche per quei settori che, spesso, a prima vista sembra che soluzioni non ne abbiano, come il gioco. E invece no. Perché se, ad esempio, è stato scovato il metodo di gioco Labouchere per la roulette, si può anche trovare il metodo per far sì che in Sardegna non vadano i turisti solo per il mare. Anche comunità montane e montuose, come quella del Marghine, possono raccogliere dei flussi turistici non indifferenti. Ecco qualche consiglio.

Far assaggiare i prodotti locali

Si sa. I prodotti migliori, molte volte, vengono dalla montagna. Che, nelle zone prettamente di mare come quelle di cui è piena la Sardegna, sono spesso sottovalutate. Pur, tra le altre cose, offrendo davvero tanto. Il cibo rientra tra queste categorie. Uno degli stratagemmi che si potrebbe adottare per incentivare il turismo di montagna in Sardegna è proprio quello di far provare ai turisti le prelibatezze che si possono gustare solo in questa terra.

Ovviamente, per farli gustare è necessario prima farli conoscere. Se non li porta a conoscenza del turista, difficilmente quest’ultimo lo scoprirà. Se non per caso o perché ha incrociato un cittadino locale. È come un cane che si morde la gola. Ma continuare a non ‘sfruttare’ questa peculiarità è davvero un peccato. Considerando che in altri stati per molto meno ci hanno costruito una fortuna.

Creare dei percorsi fuori dal classico circuito turistico

Proprio perché la Sardegna è una zona di mare, è importante creare dei percorsi turistici che esulano dal classico mare/pranzo/spiaggia/cena ma che possano generare quella curiosità e quel fascino di un qualcosa che non si immaginava.

Oggi, infatti, il turismo sta cambiando e tante persone vogliono vedere qualcosa che non hanno mai visto o provare qualcosa che non hanno mai gustato. Un turismo più lento, più alla ricerca di esperienze singolari e uniche.

La creazione di percorsi turistici ad hoc può essere davvero la soluzione ideale per poter, finalmente, valorizzare al meglio questi territori e comuni che aspettano soltanto di vedersi riconosciute le loro bellezze.

Migliorare i trasporti

Questo è uno dei talloni d’Achille di tutta la Sardegna. E che, ogni anni, si ripresenta senza che ci sia stata una soluzione. Che sia estate o inverno non fa differenza: visitare la Sardegna senza fittare un’auto è quasi uno strazio perché i collegamenti sono assenti.

Sono assenti anche tra città medio/grandi come Cagliari e Alghero. Figurarsi, quindi, per le piccole località incastonate tra le montagne e che non hanno uno sbocco sul mare. Bisognerebbe avere una visione a lungo termine e capire come tutto si sta rivoluzionando, compresa la mobilità.

Una regione che ha diverse zone inaccessibili a causa della mancanza di stazioni ferroviarie o di bus degni di questo nome rischia di passare la mano a qualche terra che dispone di tutto ciò. Nonostante la Sardegna sia una terra meravigliosa che ha tanto da offrire. Per tutti i gusti e per tutte le tasche. Basta semplicemente venire a scoprirla.

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