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Discarica di Coronas Bentosas, Europa Verde alla Sindaca di Bolotana: “ci vuole una posizione politica contraria a questa discarica”

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BOLOTANA. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta indirizzata alla Sindaca di Bolotana Annalisa Motzo dal gruppo politico-ecologista Europa Verde Nuoro, che torna sul caso del progetto di raddoppio della discarica di rifiuti speciali di Coronas Bentosas.

Stiamo assistendo ultimamente al dibattito sulla discarica di rifiuti speciali di Coronas Bentosas. Un dibattito che evidenzia le legittime preoccupazioni della comunità bolotanese, preoccupata soprattutto dalla prospettiva di una mutazione della natura dei rifiuti che verranno conferiti nella discarica, qualora venisse concessa l’autorizzazione all’ampliamento e che è stata messa in risalto durante la presentazione al Consiglio comunale delle osservazioni illustrate dagli esperti dell’Isde Sardegna.

In tale contesto si è palesata la possibilità che nella discarica possano essere trattati anche rifiuti pericolosi, con possibile allargamento del limite territoriale esteso oltre la regione Sardegna. Questo è molto grave e pericoloso perché esporrebbe il territorio non solo ad un incremento del grado di inquinamento dell’area, ma anche ad un rischio di infiltrazione delle criminalità organizzate, che si sa con i rifiuti hanno prosperato in diverse aree dell’Italia.

Siamo voluti intervenire nel merito della richiesta di ampliamento della discarica, inviando le nostre osservazioni alla procedura della Via e nella quale abbiamo espresso la nostra contrarietà. Avrà sicuramente avuto modo di leggerla nel sito della RAS, ma ci piace evidenziarne alcuni punti che ci fanno da stura a questa nostra missiva.

Nella parte conclusiva abbiamo voluto evidenziare che “non esistono le condizioni socio-economiche ed ambientali che possono giustificare tale ampliamento: ha un grave impatto ambientale che danneggia enormemente un territorio, già pesantemente compromesso da 30 anni di industrializzazione; non è compatibile con la volontà della comunità bolotanese di valorizzare l'ambiente, in modo da promuovere uno sviluppo ambientale ed economico coerente con le risorse e potenzialità presenti nel territorio; peraltro la presenza di tale impianto mal si coniuga con le vagheggiate e promesse politiche di risanamento ambientale dell’area industriale ormai dismessa e con i progetti di riqualificazione del territorio. Un territorio già in forte sofferenza, alle prese con uno spopolamento che ne sta minando il suo futuro. Solo un ritorno alla sua originaria vocazione agricola, che possa portare ad un incremento dell’industria agro alimentare di qualità può portare ad un’inversione di tendenza. Peraltro nel paese di Bolotana diversi giovani hanno intrapreso delle attività agricole di qualità, nella produzione di salumi, nell’olivicoltura con prodotti oleari di alta qualità, nella coltivazione dello zafferano e nella coltivazione cerealicola. La presenza della discarica nel territorio e, malauguratamente, un suo raddoppio, porterebbe a dare un colpo mortale alle speranze di crescita di questi giovani”.

Ecco sig.ra Sindaca, abbiamo parlato di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio in modo da archiviare definitivamente la fallimentare esperienza industriale, che non ha portato altro che morti e degrado.

Nei progetti di risanamento e riqualificazione, a nostro avviso, non vi è posto per una discarica di rifiuti speciali, la riqualificazione è relativa ad un ritorno alla vocazione agricola di quelle aree e quelle gravemente degradate, che non possono essere recuperate, potrebbero essere destinate a dei campi fotovoltaici, progetti che peraltro ci risultano già in programma.

In tutto questo abbiamo potuto notare che non vi è stata da parte Sua una presa di posizione politica forte e decisa. Abbiamo sì visto che avete fatto vostre le osservazioni dei tecnici dell’Isde, ma questo non basta, ci vuole una posizione politica contraria a questa discarica, che sarebbe in linea peraltro con la volontà dei cittadini di Bolotana, che hanno manifestato in massa con una raccolta di firme la contrarietà del paese.

Bisogna aprire al dialogo con i sindaci del territorio, creare con questi un fronte comune, lasciando da parte campanilismi e particolarismi, portare in regione le posizioni delle comunità che vogliono che il loro territorio rinasca, perché solo unendo le forze in realtà piccole come le nostre, fare massa critica, presentando dei piani comuni di rilancio seri e credibili, si può bloccare lo spopolamento che, come abbiamo detto, ne sta minando il futuro.

                                     Europa Verde Nuoro

 

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