BOLOTANA. Riceviamo e pubblichiamo integralmente l'intervento firmato dall'ex Sindaco di Bolotana Graziano Bussa sul tema scottante del progetto di raddoppio della discarica di rifiuti speciali di Coronas Bentosas.
Il problema della discarica di Coronas bentosas, al di là delle procedure, del capitolato d’oneri che non si sa quanto vengano osservati, di assicurazione dell’impresa che non possono che essere rassicuranti ecc. ecc., sta nel materiale conferito, nella sorveglianza, nella corretta compilazione di registri di carico. Chi deve sorvegliare? Chi deve verificare i registri di scarico e la loro veridicità?
Che cosa è stato portato dalla Maddalena e dintorni? Sappiamo che la Maddalena è stata fatta una bonifica: si trattava delle opere di bonifica dello specchio d’acqua antistante l’ex arsenale militare di La Maddalena.
E non c’è dubbio che in questo caso il termine bonifica significa eliminare materiali pericolosi per la salute dell’uomo.
L’impresa che gestisce l’impianto si è dichiarata disponibile a venire a Bolotana per spiegare a noi poveri “indigeni” l’ampliamento dell’impianto. La cosa francamente è semplicemente ridicola e fuorviante.
L’impresa che, mi è sembrato di capire, debba ancora spiegare che cosa abbia provocato l’incendio del luglio 2017 e soprattutto che cosa abbia bruciato e alimentato le fiamme per oltre 10 ore.
L’impresa che, mi è sembrato di capire, abbia dato risposte incomplete all’Arpas di Oristano in merito all’incendio.
In particolare, come scriveva la nostra Giulia Serra, “non vengono riportati i risultati analitici inerenti il parametro amianto e risultano mancanti le informazioni necessarie per la verifica della conformità del limite normativo per il parametro diossine”.
Oggi l’impresa chiede di raddoppiare la discarica per il conferimento di che cosa e con quale raggio di raccolta?
Ci sono da smaltire i rifiuti radioattivi, fertilizzanti, scorie di alluminio che contaminano i terreni, all’aria e l’acqua del bresciano, e che hanno causato tumori e leucemie. Sembra che uccidano anche i cani e gatti.
Non ci sarebbe da meravigliarsi se la discarica di Bolotana fosse destinata al pattume proveniente dalle bonifiche in Campania o a quello che, sempre clandestinamente, veniva portato in Africa con la complicità della mafia del nord del sud.
E i comuni confinanti? Quando si parlava di realizzare un termovalorizzatore strologavano di polveri sottili, di nanoparticelle, della direzione dei venti e via discettando, per sottolineare la pericolosità del termovalorizzatore. Poi magari si trattava di appetiti non saziati, perché era stato deciso di costruirlo nel territorio Bolotana.
Ora che si parla di diossina e di amianto nessuno protesta. Già, sono materiali innocui che portati dal vento possono decorare le nostre o le loro tavole imbandite.