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Rifiuti Radioattivi a Bolotana: la Mozione in Consiglio la fanno a Silanus

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SILANUS-BOLOTANA. Che un carico di Rifiuti Radioattivi sia arrivato a Bolotana è notizia ormai nota : come sappiamo, quel carico è stato posto sotto sequestro dal Nucleo Investigativo della Forestale di Nuoro ed ora occorrerà attendere la conclusione delle indagini per chiarire tutta la complessa vicenda che muove i suoi passi da Sarroch ( con tanto di disputa tra legali ) e giunge nel Marghine quasi sotto silenzio grazie alla classificazione del rifiuto come “materiale contenente Amianto”.

A Bolotana, ovviamente, la notizia ha scosso non poco la popolazione ma, inspiegabilmente, tutta la classe politica bolotanese ( maggioranza e minoranza del Consiglio) ha preferito tacere sull'argomento sia nelle sedi istituzionali sia pubblicamente.

Un silenzio interrotto in modo clamoroso ed inaspettato dalla presa di posizione del Parroco Don Pier Paolo Calaresu ( vedi video ), che al termine della grande e partecipatissima processione in onore di Sant'Isidoro ( Santo protettore dei Campi) tenutasi l'11 Maggio, ha invitato l'intera comunità bolotanese a ribellarsi ed alzare la voce di fronte a questi soprusi : “non vuole entrare la politica in questo caso, ma solo il buon senso”, ha chiarito Don Calaresu, sottolineando che “Dio ha posto nelle nostre mani la terra, il bene più caro che abbiamo, e non possiamo rovinare ciò che Dio ci ha dato”.

Oggi arriva una notizia che, se mai ve ne fosse stato bisogno, accentua ancor di più quel silenzio pesantissimo della politica bolotanese: a Silanus il gruppo LiberaMente ha presentato infatti una Mozione in Consiglio proprio sul caso dei Rifiuti Radioattivi giunti a Bolotana.

Nel Documento, che pubblichiamo integralmente, s'impegna il Sindaco e la Giunta a ribadire in tutte le sedi che il territorio del Marghine non è adatto ad ospitare Rifiuti Radioattivi e si chiede di attivarsi, in accordo con i Sindaci dell'Unione Marghine, per sensibilizzare i cittadini su questa tematica.

Di seguito, il testo della Mozione:

Oggetto: Rifiuti radioattivi trasportati nella discarica di Bolotana “Coronas Bentosas”

Premesso che

  • La SARLUX, società del gruppo SARAS, in data 14 marzo 2017, dispone che il carico di rifiuti, esattamente n° 6 interruttori estratti da una cabina elettrica, proveniente dagli impianti ex Versail (ENI), siti a Sarroch (CA), siano trasportati mediante l’utilizzo di un mezzo di proprietà della società ECOGEMMA ed incarica la società SeTrand, sita in Settimo San Pietro, (CA) allo smaltimento; identificando il carico con un codice CER 170605, inteso come “Materiali da costruzione contenenti amianto”;
  • – Il carico viene scansionato 3 volte dalla società dove sono pervenuti i materiali e per ben tre volte viene rilevata la radioattività del carico: 600 kg di rifiuti radioattivi. Un esperto, esterno alla società SeTrand, viene convocato per verificare il carico in questione e conferma che lo stesso contiene Radio 226, un elemento chimico che impiega 1600 anni per diventare innocuo. Pertanto il materiale viene bloccato ed isolato per ragioni di sicurezza per più di un mese nella discarica di Settimo San Pietro e vengono attivate le procedure burocratiche avvisando: Prefettura di Cagliari, Vigili del Fuoco, Carabinieri del Noe, Asl, ARPAS, Questore ;
  • – L’ARPAS, il 28 marzo 2017, effettua un sopralluogo presso la discarica di Settimo San Pietro e conferma la presenza di un’anomalia da attribuirsi al radioisotopo RA-226. Quindi, la SeTrand si rifiuta ufficialmente mediante una nota inviata al prefetto di Cagliari, (Prot: AC/fc/206 del 22 aprile 2017) di farsi carico di quel materiale identificato con quel codice;
  • – La SARLUX, attiva una indagine interna, dal cui comunicato si evince che il valore di radioattività è di ben 13 volte inferiore rispetto a quello riscontrato dalla società SeTrand, ma la stessa insiste sulla assenza di una corretta caratterizzazione del rifiuto e non accetta di smaltire il carico;
  • – La discarica Barbagia Ambiente di Bolotana, sita in zona “Coronas Bentosas”, risulta essere autorizzata allo smaltimento di tali rifiuti indicati con la sigla CER 170605 e, nel silenzio generale, il carico viene così trasferito da Cagliari al piccolo centro del Marghine in data 24/04/2017. Nei giorni successivi gli agenti del nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Nuoro intervengono per mettere i sigilli al carico in questione, poiché risulta essere pericoloso.
  • Considerato che
  •  Sono state presentate tre interrogazioni:
  • una, dal Deputato Mauro Pilu, UNIDOS, rif. www.unidos.io del 29/03/2017;
  • una, dal Senatore Roberto Cotti, M5S, rif. http://goo.gl/p2t2AN sed. 799, ATTO N° 4- 07316, del 04/04/2017.
  •  una, dalla Consigliera Regionale Daniela Forma, PD, rif. www.consiglio.regione.sardegna.it, interrogazione N°1089/A del 28/04/2017.

M O Z I O N E

Per quanto su premesso e considerato, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a ribadire in tutte le sedi che il territorio del Marghine non è idoneo ad essere utilizzato per lo smaltimento e lo stoccaggio di materiali radioattivi. Inoltre ad attivarsi, d’intesa con gli altri Sindaci dell’Unione dei Comuni del Marghine e dei territori limitrofi, per la sensibilizzazione dei cittadini riguardo questa tematica.

Silanus, 16 maggio 2017

F.to G.M. Cappai, D. Cherchi, M. Cossu, A.A. Morittu

“LiberaMente Silanus” 

 

 

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