Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Gal Marghine. Parla Annalisa Motzo “Difenderemo l'Autonomia della Fondazione, è l'esercizio della Democrazia”

Condividi su:

 

La Fondazione Gal Marghine non imploderà. Il ruolo del Gal è quello di creare le condizioni per lo sviluppo del territorio, rispondendo alle esigenze dei suoi soci. La Fondazione è autonoma rispetto alla politica e la parte pubblica, che ovviamente fa parte della Fondazione, non può prevaricare sul volere dell'Assemblea, che infatti ha rispedito chiaramente al mittente una forzatura inaccettabile tentata dal Pubblico che porterebbe ad uno sconvolgimento del risultato elettorale”: a parlare questa volta è Annalisa Motzo, Presidente uscente del Gruppo di Azione Locale del Marghine, rappresentante oggi di quella compagine di privati che, dentro la Fondazione istituita per realizzare i Piani di Sviluppo Locale, lavorano per ridare un senso allo sviluppo rurale del territorio.

Il terreno sul quale deve lavorare oggi il Gal però appare fortemente minato da divisioni interne che, lontane dall'appianarsi, si alimentano di nuovi elementi divisori: l'ultimo, in ordine di tempo, è quello che vede fronti interni contrapposti nella attribuzione dei posti nel Consiglio di Amministrazione e che ha registrato l'ennesimo capitolo polemico nell'articolo pubblicato ieri dalla Nuova Sardegna.

La cronaca, di cui avevamo già dato conto, muove i suoi passi dalla contestazione dei risultati delle elezioni interne all'organismo: la proclamazione dei 7 consiglieri è stata infatti rinviata in attesa di un parere terzo in grado di interpretare l'articolo dello Statuto che, secondo l'applicazione corrente, attribuisce un peso prioritario al risultato elettorale (i voti presi da ciascun candidato), applicando a questo i requisiti vincolanti del “4 donne, 4 giovani”.

Se quei requisiti vadano applicati anche alla parte pubblica (che dovrebbe esprimere 2 consiglieri) è la materia del contendere: secondo i Sindaci dell'Unione dei Comuni infatti non sarebbe così e il candidato Pirosu, Sindaco di Noragugume, doveva vedersi assegnata la poltrona di Consigliere nonostante i soli 5 voti raccolti e l'età superiore ai 40 anni in quanto la parte pubblica aveva presentato 2 soli esponenti a ricoprire quel ruolo.

La parte privata della Fondazione, che intende le elezioni come atto imprescindibile dell'essere “partecipativa”, rifiuta quella che ritiene una “nomina diretta” e chiede il rispetto della norma statutaria.

Lo scontro interno, alimentato dalla lettera che sarebbe stata inviata al nuovo Presidente del Gal Sergio Sulas dall'Unione dei Comuni del Marghine e pubblicata ieri sulla carta stampata, porta l'ex Presidente Annalisa Motzo ad intervenire pubblicamente per precisare che, a norma di Statuto, la forzatura sollecitata dai Sindaci non trova fondamento e si allontana da quel “contorno democratico” dal quale non si dovrebbe prescindere.

Nessuno vuole indebolire la rappresentanza del pubblico della fondazione – dice la Motzo – ma nessuno può pensare di essere esente dalla normativa vigente, che deve valere per tutti per assicurare una gestione trasparente: è l'esercizio della Democrazia, che va difesa per dare un valore al concetto una testa un voto. Non si può mettere in discussione lo Statuto ( sottoscritto da tutti al momento della fondazione del Gal ) solo perché il risultato elettorale non è ciò che ci si aspettava, è inconcepibile”.

Una posizione netta quella della ex Presidente, che non si esime da una valutazione di metodo rispetto alle lamentele dell'Unione dei Comuni che, sempre a mezzo stampa, ha lamentato la non convocazione di un tavolo ristretto da parte del Neo Presidente Sulas per dirimere la controversia: “l'Assemblea, che è l'organismo che alla fine decide, ha dato mandato al neo Presidente di trovare una soluzione chiedendo un parere terzo – ribadisce la Motzo – nessuna convocazione “ristretta” era prevista. Quando arriverà il parere esterno, verrà sottoposto alla stessa Assemblea, unica sede titolata per l'analisi e la decisione ultima”.

Confido – conclude la ex Presidente - nella capacità dell'Assemblea dei soci di trovare una soluzione, nel rispetto delle norme statutarie, che dia attuazione al progetto redatto attraverso un percorso condiviso e ora finanziato, e che tutti dovrebbero lavorare per questo senza imposizioni o prevaricazioni”.

Condividi su:

Seguici su Facebook