Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La Regione, il Gruppo Indorama-Clivati e le "beghe tra comari" dei Sindacati: la Rabbia e l'Orgoglio degli Operai di Ottana Polimeri

Condividi su:

 

I lavoratori di Ottana Polimeri intendono per l’ennesima volta portare l’attenzione sullo stato della vertenza.

Ormai da troppi mesi è calato nuovamente il silenzio sulla situazione di O.p. e sullo stato del  riavvio impianti e per l'acquisizione degli asset di Sarroch da parte di O.P. stessa.

Tale Silenzio lo giudichiamo “incredibile” e “inaccettabile” e dovendo fare un’analisi su questo fatto possiamo dire che:

La Politica Regionale nell’ultimo incontro tenutosi in Regione ha adempiuto ai suoi doveri rimettendo tutto nelle mani di INDORAMA e ponendo l’azienda nelle migliori condizioni per chiudere la trattativa con Versalis per gli asset di Sarroch , quindi agevolare un percorso di riavvio degli impianti di Ottana.

Manca però da allora ancora la risposta di Indorama-Clivati  e chiediamo quindi alla Regione di accelerare nuovamente e con vigore la chiamata a un tavolo operativo di Indorama-Clivati, per dare conto dello stato della trattativa, dei tempi di realizzo dell’operazione e porre finalmente una data CERTA E DEFINITIVA sul riavvio.

La Politica Regionale ed in prima persona il Presidente Pigliaru, L’Assessore Piras, ed in particolar modo i Politici Regionali locali, devono spendersi al massimo del loro impegno in questa fase, o dobbiamo forse pensare che il Governo Regionale non abbia gli strumenti, la capacità e la forza per convocare ad un tavolo in maniera univoca e risolutiva un gruppo industriale che è stato ampiamente supportato da Regione e Governo in tempi molto recenti?

Tali interventi sono sempre stati fatti con l’intervento ai tavoli Regionali sempre e comunque di qualche rappresentante aziendale, che ora invece stenta a essere rintracciato.

Pertanto occorre che venga posto un termine ultimo ad INDORAMA-CLIVATI per dire chiaramente cosa vuol fare del sito di Ottana e se non intendesse mantenere le promesse finora fatte, chiarire all’azienda stessa che gli impianti rimarranno in loco: NON SI TAGLIA NIENTE, NON SI PORTA VIA NIENTE, e se gli impianti non ripartono chiediamo alla Regione Sardegna, un intervento autorevole per tutelare gli asset e renderli disponibili ad eventuali altri imprenditori o multinazionali.

Chiediamo ancora una volta alla Regione Sardegna che eventuali altre concessioni economiche, sgravi o ESSENZIALITA’ di varia natura e forma contemplate in eventuali accordi di programma siano concesse al gruppo imprenditoriale che controlla O.P. ma anche la Centrale Ottana Energia, (con i nostri colleghi anche loro in Cassa Integrazione), devono esser finalizzati, bloccati con un accordo scritto SOLO E UNICAMENTE AL RIAVVIO DEGLI IMPIANTI OTTANA POLIMERI E DEL SITO. Lo ripetiamo inascoltati da 4 anni.

Altro fronte che consideriamo perverso sono le continue “beghe tra comari” delle varie sigle Sindacali coinvolte nella vicenda. Questo è un fatto che consideriamo squallido e schifoso visto che è fatto sulla pelle dei lavoratori iscritti e delle loro famiglie.

Piccole ripicche di basso cabotaggio e voglia di personalismi che altro non fanno che bloccare, rallentare il normale percorso di confronto e azione.
Ricordiamo a chi nei sindacati si rispecchia in questa analisi che i danari delle nostre tessere non devono andare ad alimentare liti e contrapposizioni, ma devono spingere un’azione comune verso l’unico risultato possibile di questa vicenda: IL RIENTRO A LAVORO DEGLI OPERAI IN CASSA INTEGRAZIONE.

Il risultato delle vostre piccole e squallide guerre interne è la nostra sconfitta! La sconfitta degli operai, che trascineranno però anche i Sindacati stessi.

E’ possibile concretizzare tempestivamente una richiesta di incontro alla Regione ???

Tutte le vertenze per il lavoro in Sardegna sono difficili, spesso impossibili, impegnative, dispendiose ecc. ecc.

Nonostante il livello di scoramento e sfiducia è indispensabile farsi sentire, rilanciare la lotta;  non uscire umiliati e sconfitti è la nostra priorità e tutti i lavoratori di Ottana Polimeri devono riprendere la mobilitazione.

Ma siamo convinti che sia ancora possibile rilanciare l’azienda : l’Italia (maggiore mercato europeo) importa ben 800.000 tonnellate di Pet ogni anno, senza produrne un grammo. Gli impianti, con i dovuti investimenti e adeguamenti tecnologici, sono in condizione di garantire la competitività di una filiera completa presente in Sardegna.

Noi e solo noi abbiamo gli strumenti e la capacità per provare a risolvere la situazione, e diciamo “provare”, perché non abbiamo nessuna certezza del futuro.

Questo però non ci può bloccare e farci stare zitti in silenzio ad attendere la ghigliottina che cadrà su di noi e sulle nostre famiglie tra 1 anno. La fine che ci aspetta e l’ennesima disoccupazione, disperazione, umiliazione di essere considerati un peso e uno scarto.

Torniamo in campo, ancora una volta con più forza e determinazione, non abbassiamo la testa e chiediamo il rispetto per il lavoro a Ottana e per la nostra vita.

Infine ancora una volta ribadiamo alla Politica Regionale, al Governo e ai Sindacati l’urgenza di chiudere entro il 2016, la vicenda Ottana Polimeri; non vorremmo mai che il nostro nome andasse a rinforzare l’elenco sterminato delle aziende chiuse solo nel Nuorese. Un elenco vergognoso che inchioda implacabilmente la Politica e i Sindacati ai loro errori e responsabilità.

Non si è riuscito mai e diciamo mai a salvare una azienda o trattenerla sul territorio, volete aggiungere anche noi?  Eccovi l’elenco:

LEGLER (OTTANA,MACOMER E SINISCOLA), TEXAL, MONTEFIBRE, MINI TOW, LORICA, S.I.M.M.E., CALZIFICO QUEEN E TUTTE LE COOPERATIVE, DITTE ESTERNE OTTANA, IDEA MOTORE, EQUIPOLYMERS, CONTRATTO D’AREA BOLOTANA-OTTANA ED IL SUO CIMITERO AZIENDALE, AREA INDUSTRIALE DI PRATO SARDO ECC. ECC. ECC. ECC.

Condividi su:

Seguici su Facebook