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A proposito di Migranti: occorre fare chiarezza e decidere in coscienza

di Antonio Onorato Succu

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Alcuni giorni fa ho ricevuto una telefonata informativa, ma anche di cortesia, dal Prefetto di Nuoro Dr Meloni, il quale mi ha detto che il Ministero dell'Interno ipotizza il possibile arrivo di un gruppo di migranti, non ben definito numericamente, a Macomer, aggiungendo anche che lo stesso Ministero ha richiesto al Demanio l'utilizzo dell'ex carcere, ormai transitato sotto la sua competenza dopo la dismissione da parte del Ministero della Giustizia.

Il Prefetto ha aggiunto che verranno eseguiti dei lavori di adattamento, con possibile utilizzo anche delle superfici interne ed esterne non coperte, per renderlo più congruo al nuovo utilizzo, dopo le necessarie e opportune verifiche.

Come di consueto, la tradizione autoritaria e non partecipativa dello Stato italiano, ha evidentemente previsto di notificare al Comune una decisione ministeriale, non certo di sentire il Comune e acquisirne il consenso.

Ciò nonostante, l'Amministrazione Comunale ha una precisa posizione in merito e non intende rinunciare ad esprimerla.

Non vi è dubbio che oggi le migrazioni rappresentano un fenomeno epocale, sul quale l'Europa non è riuscita ad esprimere una politica unitaria e al quale i popoli europei stanno rispondendo in maniera diversa e con sentimenti diversi e variegati anche all'interno di ogni singolo Stato.

Nella Repubblica Italiana, poi, il tema dell'immigrazione è stato fin da subito il rinnovato detonatore di un razzismo latente di origine fascista contro cui abbiamo sempre combattuto e contro il quale intendiamo sempre combattere; ma più sottilmente viene utilizzato nel dibattito politico italiano (a proposito e a sproposito), quasi sempre per sollevare paure nelle fasce più deboli, quasi che stiano arrivando nuovi potenziali competitori sulla miseria, ma anche nel ceto medio, incentivato ad aver genericamente paura sul versante della sicurezza.

L'Amministrazione comunale di Macomer non intende partecipare alle pratiche di manipolazione dell'opinione pubblica fondate sulla paura e non sulla ragione.

L'Amministrazione comunale di Macomer si schiera invece al fianco di una molteplicità di soggetti, civili e religiosi, associazioni di volontariato e umanitarie, che sono animati dallo spirito di solidarietà che oggi serve. La solidarietà vera, però, non è un fatto emotivo; è razionalità, organizzazione, gestione del rischio.

Noi vogliamo una struttura di missione sui migranti a Macomer, dove sia garantita la presenza dei mediatori culturali, la certezza degli approvvigionamenti, la decenza delle condizioni di alloggio, la legalità dei comportamenti, la serenità delle relazioni.

Mi interessa l'aspetto della legalità, dell'efficienza, della trasparenza, dei diritti umanitari.

Mi interessa osservare e commentare come uno Stato in fuga da tutto sia costretto dalle circostanze a riaprire le strutture abbandonate qualche mese fa contro il giudizio di tutto un territorio.

Mi interessa aprire una dialettica costruttiva con lo Stato italiano, ma per far questo serve un territorio unito sulle strategie di governo delle opportunità e delle criticità, non certo un territorio infiammato sui sentimenti peggiori dell'animo umano come il razzismo o la paura del diverso.

Questo tema sarà all'ordine del giorno di un imminente Consiglio Comunale, ed in quella sede sovrana e democratica la Città potrà esprimersi.

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