Riceviamo e pubblichiamo il contributo alla discussione sulla questione "inceneritore di Tossilo".
Dedicato ai recenti opinionisti dell’incenerimento, cantori del risveglio della natura incontaminata a primavera.
" (...) Maledetto sia Copernico!"-"Oh oh oh, che c'entra Copernico!"- esclama don Eligio, levandosi su la vita, col volto infocato sotto il cappellaccio di paglia." C'entra , don Eligio. Perchè quando la Terra non girava..."-"E dà lli! Ma se ha sempre girato!"-"Non è vero. L'uomo non lo sapeva, e dunque era come se non girasse. Per tanti, anche adesso, non gira. L'ho detto l'altro giorno a un vecchio contadino, e sapete come m'ha risposto? ch'era una buona scusa per ubriachi" (Premessa seconda - filosofica - a mò di scusa, "Fu Mattia Pascal", L. Pirandello).
La diossina non si vede e quindi è evidente che non esiste. Il particolato, le polveri sottili? L’inquinamento? Sono un’invenzione di qualche burlone per gettare discredito su onesti imprenditori della mondezza.
Sono tutte chiacchere messe in giro per macchiare l’immagine di un territorio difeso da amministratori immacolati pronti a tutto per difendere l’onorabilità e la genuinità dei prodotti locali.
Ma cosa vogliono questi cialtroni che pretendono di campare sulle sovvenzioni per il biologico? Sono i fumi e le ceneri che rendono ricche le amministrazioni che governano un inceneritore, e questo nell’interesse di tutti.
Ma ecco zotici e villici che da Bolotana a Siniscola si rifiutano di pagare l’alto prezzo che impone il trattamento dei lori rifiuti con le migliori tecnologie: ingrati.
Noi sappiamo farci giuste domande e darci giuste risposte; cosa fa più danno ad un territorio: un inceneritore o la propaganda allarmistica dei "no a tutto"? L’ignoranza.