BOLOTANA. C'è qualche nube questa mattina che vela il cielo sopra Bolotana.
Una lunga assemblea, nella serata di ieri, ha determinato due dati che, nella mattinata di oggi appaiono, almeno a chi scrive, ancora più chiari: le inaspettate, anche se ampiamente invocate da più parti, dimissioni del Sindaco Francesco Manconi, annunciate dopo la presa d'atto dell'impossibilità di dare risposte concrete e realmente risolutive alle pressanti richieste giunte da un consistente gruppo di cittadini riunitosi per contestare e manifestare pubblicamente un dissenso profondo; la constatazione del persistere, a prescindere dall'accaduto, del problema reale che ha determinato la rivolta dell'intero settore commerciale bolotanese.
Dopo lo scontro dialettico tra cittadini ed istituzione nessuno può dirsi vincitore.
Ad emergere, nonostante tutto, è la protagonista di questa vicenda che si trascina instancabilmente da metà Dicembre e di cui forse sentiremo parlare ancora a lungo: la TARI.
Se fino a ieri gli interlocutori naturali dei tartassati erano gli amministratori, rei di aver applicato tariffe elevate a discapito delle attività produttive, da oggi il quadro si potrebbe complicare.
A fronte di una soluzione che parrebbe impossibile trovare, il passo indietro del Sindaco, se fosse confermato, dovrebbe aprire la strada ad un commissariamento.
Dinanzi ad un problema identificato dagli stessi componenti del Comitato Spontaneo dei Commercianti come essenzialmente politico, che richiederebbe quindi una soluzione politica, ci si potrebbe trovare dunque di fronte ad un organo monocratico avente funzioni di gestione straordinaria, esentato dunque dal dovere di rispondere (politicamente) agli elettori/cittadini.