Assemblea Polimeri: l'Assessora Motzo attacca il Sindaco di Ottana, che su Facebook risponde “ su cantadore bonu a sa pesada torrada”

All'incontro per la vertenza dei lavoratori de Pet il protagonista è sempre il Carbone

Giulia Serra
08/11/2014
Attualità
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OTTANA. Si è svolta ieri pomeriggio, nella sala mensa dello stabilimento, l'assemblea convocata dai Sindacati per discutere della situazione di stallo nella quale si trovano ormai da un anno gli operai di Ottana Polimeri.
L'esito dell'incontro non è stato però quello sperato: nessuna accelerazione e nessuna proposta concreta per uscire dalla crisi che ha investito la produzione del PET nel Centro Sardegna.
I sindacati hanno, ancora una volta, ribadito la necessità di salvaguardare l'ultimo pezzo di industria del centro Sardegna attraverso lo stanziamento di finanziamenti pubblici capaci di rimettere in moto l'intera area.
Rispetto alla vertenza Polimeri però, nessuna novità: in sala era presente anche Paolo Clivati, amministratore di Ottana Polimeri, al quale però non è stata rivolta nessuna domanda.
Eppure solo Clivati potrebbe far luce sulle reali intenzioni della società, rispondendo a poche e semplici domande: la società Ottana Polimeri ha un piano industriale? Che intenzioni ha il suo socio Indorama? Se il mercato del Pet è davvero in crisi, perché Indorama ha appena completato i lavori di ampliamento dell'impianto in Polonia? Esiste un piano di riconversione degli impianti di Ottana per la produzione di Biopolimeri?

A porre qualche domanda e a sollevare qualche critica è stato un lavoratore, Lorenzo Pala, che nel suo intervento ha ricordato a tutti i presenti alcuni passaggi fondamentali che hanno poi portato alla situazione attuale e di cui qualcuno, prima o poi, dovrà assumersi la responsabilità: le condizioni, per esempio, che costrinsero la società americo-kuwaitiana Equipolymers, nel 2009, a lasciare gli stabilimenti di Ottana a causa dei prezzi proibitivi dell'energia che la centrale di Ottana Energia di Paolo Clivati imponeva (170 Euro/MW).

Pala ha inoltre denunciato con forza “la connivenza delle forze sindacali verso imprenditori che hanno solo voluto accaparrarsi le strutture”.

Come si poteva prevedere, l'assemblea ha inevitabilmente virato verso il tema che pare essere, alla fine, ciò che veramente interessa alla gran parte delle forze in campo: la questione della riconversione a Carbone della Centrale Termoelettrica di Ottana Energia dello stesso Paolo Clivati, indispensabile per ottenere il Regime di Essenzialità (a breve ci sarà la convocazione decisiva al MISE).

Tema scivoloso, che l'Assessora all'Industria del Comune di Bolotana Maria Elena Motzo rilancia con toni polemici, accusando il Sindaco di Ottana Gian Paolo Marras di avere “una posizione ipocrita nei confronti dell'industria”, di essere “contro il carbone a prescindere, creatore di movimenti del NO e di condividere le posizioni di comodi e ricchi dottori che fanno ecoterrorismo a pancia piena”.

Un attacco al quale Marras risponde serafico, “se Bolotana vuole la Centrale a Carbone, mettete a disposizione il vostro territorio”, e che riprende poi in un post su Facebook:

Alla fine ieri, come sempre, il tema centrale e' diventato il carbone... ( su cantadore bonu a sa pesada torrada) 

[…] oltre le criticità ambientali e sanitarie delle riconversione a carbone della centrale c'era anche quella che riguardava i livelli occupazionali

[…] Era già evidente il proposito del disimpegno, ma questo lo avrebbero dovuto rilevare i sindacati o quei sindaci che blaterano a proposito di lavoro e occupazione. In realtà oltre ad una buona dose di ignoranza c'è forse qualcosa in più che ci sfugge. Sappiano i fiancheggiatori dell'unico rinviato a giudizio e indagato per attentati all'ambiente del centro Sardegna che la riproposta dell'accusa di terrorismo a chicchessia verrà discussa nelle sedi più opportune.

Posizioni diametralmente opposte quelle delle due amministrazioni, con Ottana che, sin dal principio, ha espresso la sua contrarietà al Carbone e deliberato in merito, ritenendo il progetto dannoso per la salute dei cittadini ed incompatibile con il percorso intrapreso di rilancio dell'agroalimentare, e Bolotana, che invece ha tergiversato, senza mai assumere una posizione ufficiale e chiara sul tema, evitando di discuterne sia in seno al Consiglio Comunale sia apertamente con i cittadini, ma manifestando in diverse occasioni, come in questo caso, una posizione favorevole, o almeno una "non contrarietà".

Ancora una volta, il progetto di riconversione a Carbone “ruba” la scena agli operai in Cassa da un anno, ai quali nessuno pare voler dare delle risposte.
La loro richiesta di convocazione di Indorama ad un tavolo in Regione alla presenza di una delegazione di lavoratori, avanzata ai propri rappresentanti sindacali da mesi e mesi, pare caduta nel vuoto.
Da Lunedì riprenderà il presidio degli operai davanti ai cancelli dell'impianto. 

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