"Lo scioglimento del Consiglio comunale è un passaggio ineludibile": l'intervento del Forum per la Rinascita di Macomer sulla tempesta giudiziaria che ha travolto Macomer

Forum per la Rinascita di Macomer
12/11/2019
Politica
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MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa a firma del gruppo Forum per la Rinascita di Macomer, che interviene nuovamente sulle ripercussioni sulla città di Macomer dell'Inchiesta Ippocrate che ha portato il Sindaco Antonio Onorato Succu agli arresti domiciliari. 

"Quali sbocchi per la tempesta giudiziaria di sanitopoli

Crediamo che una corretta valutazione delle conseguenze politiche derivanti dall’inchiesta della Magistratura sulle assunzioni nella sanità, non possa prescindere da alcuni aspetti rilevanti emersi dai resoconti degli organi di stampa:

  • La portata delle accuse. Il Sindaco di Macomer è indagato per numerosi gravi reati: 1 - Induzione indebita a dare o promettere utilità (il cosiddetto voto di scambio); 2 - corruzione ed istigazione alla corruzione; 3 - Abuso d’ufficio ed omissione in atti d’ufficio; 4 - Rivelazione di segreti d’ufficio. Tali ipotesi di reato, spesso ipotizzate in concorso con altri soggetti, vengono contestate più volte in rapporto ai concorsi per infermieri, ostetriche, operatori socio sanitari ed all’assunzione di lavoratori interinali nella ASL per fini elettorali. Tali reati vengono classificati come “reati contro la pubblica amministrazione” dal Codice penale che per i più gravi di essi prevede sanzioni da un minimo di sei anni ad un massimo di dieci anni e sei mesi.

  • Il conflitto tra la posizione personale e quella di Sindaco e Presidente dell’Unione dei Comuni. E’ del tutto comprensibile che una persona indagata adotti una strategia difensiva anche di lungo respiro volta a ridurre le conseguenze negative che potrebbero scaturire sul piano personale da accuse tanto gravi. Da chi riveste una carica pubblica è invece lecito attendersi che essa si metta a disposizione della Magistratura per tentare di chiarire nell’immediato la fondatezza dell’accusa.  Il Sindaco di Macomer non ha colto questa esigenza e si è avvalso, nella prima convocazione da parte del GIP, della facoltà di  non rispondere e non risulta che abbia nemmeno fatto ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento del provvedimento di arresti domiciliari adottato da GIP. E’ evidente una sorta di conflitto tra il ruolo pubblico e l’interesse personale; conflitto che, in casi analoghi, generalmente è stato risolto con le dimissioni dalla carica pubblica, per consentire al privato cittadino di tutelarsi come meglio crede, liberando nel contempo l’amministrazione pubblica dalle ricadute negative che - sul piano dell’immagine, della  credibilità e dell’operatività - derivano dall’avere la figura apicale accusata di gravi reati contro  la pubblica amministrazione.

  • Nessun accanimento giudiziario: semmai il contrario. Il Presidente del Partito dei Sardi, in vari interventi molto polemici contro la Magistratura, tende ad accreditare la tesi di un atteggiamento preconcetto – in particolare della Procura di Oristano -  verso gli esponenti del suo Partito. Peccato che dall’analisi oggettiva dei fatti, emerga un quadro ben diverso. L’iniziativa della Procura trae origine da denunce ben precise provenienti da fonti istituzionali e si è sviluppata  in ossequio al principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Inoltre, i fatti all’origine dell’inchiesta IPPOCRATE risalgono agli anni 2014-2017 e, nonostante già in quel periodo le indagini avessero ottenuto riscontri, esse sono proseguite nell’assoluto riserbo e senza l’adozione  di alcun provvedimento fino a questi giorni, senza influenzare le candidature a Sindaco di Macomer nel maggio 2018  ed a Consigliere regionale nel gennaio 2019. I provvedimenti restrittivi nei confronti degli indagati richiesti dalla Procura, sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari e confermati da un organo collegiale come il Tribunale del Riesame di Cagliari nell’unico ricorso finora presentato da un imputato con un ruolo secondario nella vicenda, a conferma di un’inchiesta basata su un quadro probatorio solido e non su teoremi persecutori. 

Di tali fattori, secondo noi farà bene a tenere conto il Consiglio comunale di Macomer, quando esaminerà le conseguenze politiche ed amministrative dell’inchiesta Ippocrate che ha portato alla detenzione domiciliare del Sindaco, coinvolgendo anche il Capogruppo di Maggioranza in Consiglio ed altri esponenti del Partito di Sardi.

Nei giorni scorsi abbiamo evidenziato come le distorsioni nell’assunzione del Personale sanitario, all’origine dell’indagine della Magistratura, fossero state da noi segnalate in tempi non sospetti fin dal 2014, denunciandone la gravità in termini politici, ma restando purtroppo inascoltate sia Macomer, sia in Regione. Si tratta di una pratica eticamente inaccettabile che mira a costruire il consenso intorno ai  candidati ed ai Partiti che li esprimono, non sulla base delle idee e dei progetti di cui sono portatori, ma esercitando il ricatto occupazionale, utilizzando le posizioni di potere acquisite negli enti e nelle istituzioni per alimentare un sistema di collocamento parallelo a quello ufficiale, basato sulla discrezionalità ed il voto di scambio; sistema  che purtroppo trova terreno fertile nel disagio sociale  e nella ricerca disperata di un posto di lavoro che coinvolge tantissime famiglie. Tale metodo risulta particolarmente odioso se applicato nei servizi sanitari, in quanto impedisce che a svolgere quelle delicate funzioni siano chiamati i soggetti professionalmente più validi.

Da almeno 10 anni a questa parte questo sistema  è stato metodicamente applicato nel nostro territorio, coinvolgendo non solo le assunzioni fisse od interinali nella sanità, ma anche in ditte appaltatrici operanti al servizio di aziende pubbliche assoggettate a controllo politico.

Premesso che è compito esclusivo della Magistratura accertare eventuali reati e che è diritto sacrosanto degli accusati tentare di dimostrare la loro estraneità, sul piano di strettamente politico – che è l’unico che ci interessa – chiediamo a chi nega tali degenerazioni  di dare una diversa e credibile chiave di lettura del fatto che miracolosamente le corsie degli ospedali di una ASL si siano improvvisamente sovraffollate di personale interinale proveniente da un Comune che di quella ASL neppure fa parte, superando perfino il numero dei dipendenti provenienti dal Comune sede di quella ASL e capoluogo di Provincia.

Lo chiediamo soprattutto ad un Assessore dell’attuale Giunta comunale che oggi parla di giustizialismo e sciacallaggio, ma nel 2013 – da candidato a Consigliere comunale nella nostra lista – sosteneva, con maggiore veemenza di chiunque altro, che la gestione delle assunzioni nella sanità era un fatto scandaloso e dirompente sul piano delle regole democratiche, condizionando pesantemente la libertà di voto anche in quelle elezioni comunali.

Auspichiamo che la nostra Comunità possa superare rapidamente questa fase buia ed avviare – attraverso il passaggio ineludibile dello scioglimento del Consiglio comunale – una fase di rigenerazione innanzitutto morale, creando le condizioni per un confronto libero e democratico che ampli gli spazi di partecipazione e di trasparenza. Speriamo che – di fronte alla tempesta che scuote il Comune -  i componenti della Maggioranza non scelgano di restare abbarbicati ad una zattera ormai alla deriva. Così come auspichiamo che il Presidente del Partito dei Sardi – che tanto ruolo ha avuto ed ha nelle vicende politiche macomeresi  â€“ smetta di cercare alibi agitando complotti inesistenti da parte della Magistratura, ma dica parole chiare su quanto è avvenuto in questi anni nel ns. territorio, assumendosene la parte – certamente non piccola – di responsabilità politica che gli compete e riconoscendo il fallimento di una strategia politica opaca che ha finito per portare più danni che benefici ai suoi stessi protagonisti, oltre che  alla comunità locale".

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