MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa a firma del gruppo Forum per la Rinascita di Macomer, che interviene nuovamente sulle ripercussioni sulla città di Macomer dell'Inchiesta Ippocrate che ha portato il Sindaco Antonio Onorato Succu agli arresti domiciliari.
"Quali sbocchi per la tempesta giudiziaria di sanitopoli
Crediamo che una corretta valutazione delle conseguenze politiche derivanti dallâinchiesta della Magistratura sulle assunzioni nella sanità , non possa prescindere da alcuni aspetti rilevanti emersi dai resoconti degli organi di stampa:
-
La portata delle accuse. Il Sindaco di Macomer è indagato per numerosi gravi reati: 1 - Induzione indebita a dare o promettere utilità (il cosiddetto voto di scambio); 2 - corruzione ed istigazione alla corruzione; 3 - Abuso dâufficio ed omissione in atti dâufficio; 4 - Rivelazione di segreti dâufficio. Tali ipotesi di reato, spesso ipotizzate in concorso con altri soggetti, vengono contestate più volte in rapporto ai concorsi per infermieri, ostetriche, operatori socio sanitari ed allâassunzione di lavoratori interinali nella ASL per fini elettorali. Tali reati vengono classificati come âreati contro la pubblica amministrazioneâ dal Codice penale che per i più gravi di essi prevede sanzioni da un minimo di sei anni ad un massimo di dieci anni e sei mesi.
-
Il conflitto tra la posizione personale e quella di Sindaco e Presidente dellâUnione dei Comuni. Eâ del tutto comprensibile che una persona indagata adotti una strategia difensiva anche di lungo respiro volta a ridurre le conseguenze negative che potrebbero scaturire sul piano personale da accuse tanto gravi. Da chi riveste una carica pubblica è invece lecito attendersi che essa si metta a disposizione della Magistratura per tentare di chiarire nellâimmediato la fondatezza dellâaccusa. Il Sindaco di Macomer non ha colto questa esigenza e si è avvalso, nella prima convocazione da parte del GIP, della facoltà di non rispondere e non risulta che abbia nemmeno fatto ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere lâannullamento del provvedimento di arresti domiciliari adottato da GIP. Eâ evidente una sorta di conflitto tra il ruolo pubblico e lâinteresse personale; conflitto che, in casi analoghi, generalmente è stato risolto con le dimissioni dalla carica pubblica, per consentire al privato cittadino di tutelarsi come meglio crede, liberando nel contempo lâamministrazione pubblica dalle ricadute negative che - sul piano dellâimmagine, della credibilità e dellâoperatività - derivano dallâavere la figura apicale accusata di gravi reati contro la pubblica amministrazione.
-
Nessun accanimento giudiziario: semmai il contrario. Il Presidente del Partito dei Sardi, in vari interventi molto polemici contro la Magistratura, tende ad accreditare la tesi di un atteggiamento preconcetto â in particolare della Procura di Oristano - verso gli esponenti del suo Partito. Peccato che dallâanalisi oggettiva dei fatti, emerga un quadro ben diverso. Lâiniziativa della Procura trae origine da denunce ben precise provenienti da fonti istituzionali e si è sviluppata in ossequio al principio dellâobbligatorietà dellâazione penale. Inoltre, i fatti allâorigine dellâinchiesta IPPOCRATE risalgono agli anni 2014-2017 e, nonostante già in quel periodo le indagini avessero ottenuto riscontri, esse sono proseguite nellâassoluto riserbo e senza lâadozione di alcun provvedimento fino a questi giorni, senza influenzare le candidature a Sindaco di Macomer nel maggio 2018 ed a Consigliere regionale nel gennaio 2019. I provvedimenti restrittivi nei confronti degli indagati richiesti dalla Procura, sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari e confermati da un organo collegiale come il Tribunale del Riesame di Cagliari nellâunico ricorso finora presentato da un imputato con un ruolo secondario nella vicenda, a conferma di unâinchiesta basata su un quadro probatorio solido e non su teoremi persecutori.
Di tali fattori, secondo noi farà bene a tenere conto il Consiglio comunale di Macomer, quando esaminerà le conseguenze politiche ed amministrative dellâinchiesta Ippocrate che ha portato alla detenzione domiciliare del Sindaco, coinvolgendo anche il Capogruppo di Maggioranza in Consiglio ed altri esponenti del Partito di Sardi.
Nei giorni scorsi abbiamo evidenziato come le distorsioni nellâassunzione del Personale sanitario, allâorigine dellâindagine della Magistratura, fossero state da noi segnalate in tempi non sospetti fin dal 2014, denunciandone la gravità in termini politici, ma restando purtroppo inascoltate sia Macomer, sia in Regione. Si tratta di una pratica eticamente inaccettabile che mira a costruire il consenso intorno ai candidati ed ai Partiti che li esprimono, non sulla base delle idee e dei progetti di cui sono portatori, ma esercitando il ricatto occupazionale, utilizzando le posizioni di potere acquisite negli enti e nelle istituzioni per alimentare un sistema di collocamento parallelo a quello ufficiale, basato sulla discrezionalità ed il voto di scambio; sistema che purtroppo trova terreno fertile nel disagio sociale e nella ricerca disperata di un posto di lavoro che coinvolge tantissime famiglie. Tale metodo risulta particolarmente odioso se applicato nei servizi sanitari, in quanto impedisce che a svolgere quelle delicate funzioni siano chiamati i soggetti professionalmente più validi.
Da almeno 10 anni a questa parte questo sistema è stato metodicamente applicato nel nostro territorio, coinvolgendo non solo le assunzioni fisse od interinali nella sanità , ma anche in ditte appaltatrici operanti al servizio di aziende pubbliche assoggettate a controllo politico.
Premesso che è compito esclusivo della Magistratura accertare eventuali reati e che è diritto sacrosanto degli accusati tentare di dimostrare la loro estraneità , sul piano di strettamente politico â che è lâunico che ci interessa â chiediamo a chi nega tali degenerazioni di dare una diversa e credibile chiave di lettura del fatto che miracolosamente le corsie degli ospedali di una ASL si siano improvvisamente sovraffollate di personale interinale proveniente da un Comune che di quella ASL neppure fa parte, superando perfino il numero dei dipendenti provenienti dal Comune sede di quella ASL e capoluogo di Provincia.
Lo chiediamo soprattutto ad un Assessore dellâattuale Giunta comunale che oggi parla di giustizialismo e sciacallaggio, ma nel 2013 â da candidato a Consigliere comunale nella nostra lista â sosteneva, con maggiore veemenza di chiunque altro, che la gestione delle assunzioni nella sanità era un fatto scandaloso e dirompente sul piano delle regole democratiche, condizionando pesantemente la libertà di voto anche in quelle elezioni comunali.
Auspichiamo che la nostra Comunità possa superare rapidamente questa fase buia ed avviare â attraverso il passaggio ineludibile dello scioglimento del Consiglio comunale â una fase di rigenerazione innanzitutto morale, creando le condizioni per un confronto libero e democratico che ampli gli spazi di partecipazione e di trasparenza. Speriamo che â di fronte alla tempesta che scuote il Comune - i componenti della Maggioranza non scelgano di restare abbarbicati ad una zattera ormai alla deriva. Così come auspichiamo che il Presidente del Partito dei Sardi â che tanto ruolo ha avuto ed ha nelle vicende politiche macomeresi â smetta di cercare alibi agitando complotti inesistenti da parte della Magistratura, ma dica parole chiare su quanto è avvenuto in questi anni nel ns. territorio, assumendosene la parte â certamente non piccola â di responsabilità politica che gli compete e riconoscendo il fallimento di una strategia politica opaca che ha finito per portare più danni che benefici ai suoi stessi protagonisti, oltre che alla comunità locale".