Struttura Sanitaria di Macomer: nell'area campeggia solo un beffardo cartello di posa della prima pietra

Giuseppe Ledda, Consigliere di Minoranza
14/11/2015
Attualità
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Con la presente interpellanza desidero portare all’attenzione Sua e del Consiglio comunale i gravissimi ed inspiegabili ritardi che si registrano nel dare corso al potenziamento dei servizi previsti nella struttura sanitaria di Macomer e che, alla luce della riorganizzazione complessiva in atto a livello regionale e delle incertezze che ne derivano, rischiano di comprometterne anche la realizzazione futura.

Mi riferisco in particolare al mancato avvio dei lavori per la nuova RSA da 40 posti letto, la cui costruzione e gestione in regime di concessione è stata aggiudicata oltre due anni fa ad una Associazione Temporanea di Imprese  tra Sereni Orizzonti spa di Udine e Gpl Costruzioni generali srl. L’area su cui deve sorgere la struttura, messa a disposizione più di otto anni fa dalla Giunta del Sindaco Mura, si presenta ancora oggi desolatamente vuota, in quanto in essa campeggia esclusivamente un beffardo cartello di posa della prima pietra, tirato su pomposamente in data 26.9.2014 alla presenza Sua e dell’allora direttore generale della ASL di Nuoro.

Ritengo che Lei – per il ruolo di primo piano che ha rivestito nel corso degli ultimi sette anni, prima nella veste di Commissario straordinario della Asl di Nuoro nel periodo 2009 - 2011 e poi da Sindaco e Presidente della Conferenza di Distretto – debba fornire al Consiglio comunale una dettagliata spiegazione su questa annosa ed oscura vicenda che ha trovato evidenti complicità anche a livello locale. In particolare occorre chiarire per quali motivi i lavori – ad oltre due anni dall’aggiudicazione - non siano ancora iniziati; ma è indispensabile anche fare luce sul quadro degli ostacoli e delle resistenze che hanno per molti anni bloccato l’utilizzo di un finanziamento di 2,582 milioni di euro messo a disposizione già dal 2007 dall’allora Assessore regionale della Sanità Dirindin. Siamo in presenza di un grave ed evidente danno erariale per effetto della svalutazione dello stanziamento, oltre che di un incalcolabile danno sociale per la mancata attivazione di un servizio essenziale e dei posti di lavoro previsti. Non sfugge a nessuno che, se solo ci fosse stata una chiara volontà politica e si fosse applicata un’ordinaria diligenza, oggi il territorio avrebbe  una Residenza Sanitaria Assistenziale pienamente operativa già da diversi anni.

Chiedo inoltre che Lei riferisca al Consiglio sui ritardi e sulle gravi carenze registrate nel completamento con le risorse del project financing degli ultimi due piani della struttura sanitaria di Filigosa, destinati all’ampliamento della Riabilitazione con l’aumento dei posti letto da 9 a 30. Occorre innanzitutto spiegare perché anche detti lavori nel corso degli anni abbiano incontrato mille ostacoli e resistenze, col risultato di rinviare nel tempo  il potenziamento dei servizi e l’attivazione della Struttura complessa di Riabilitazione,  dotata di larga autonomia rispetto a Nuoro e destinata – sulla base delle direttive dell’allora Assessore Regionale Dirindin - a divenire punto di riferimento dell’intera ASL. 

Attualmente i lavori - sia pure con grave ritardo - sono ultimati, ma risulta che i nuovi ambienti non possano esser utilizzati per le degenze, in quanto la direzione generale della ASL di Nuoro non ha previsto la realizzazione delle condotte di erogazione dei gas medicali e ciò impedisce l’accreditamento della struttura e l’attivazione dei nuovi posti letto. Si tratta di un fatto di inaudita  gravità, non attribuibile ad una banale dimenticanza, in quanto risulta che tale carenza sia stata tempestivamente segnalata dalla Responsabile del Servizio. Difficile non cogliere in tale incresciosa omissione un tentativo di osteggiare l’attivazione a Macomer della struttura complessa di Riabilitazione, ruolo che già nel 2013 la precedente Direzione della Asl di Nuoro, ha tentato di togliere  a Macomer per attribuirlo allo Zonchello di Nuoro. Tutto ciò senza che da parte sua, nei ruoli sopra ricordati, sia  stato mosso un dito per contrastare il piano depotenziamento dei servizi territoriali portato avanti dal manager della ASL.

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